Esame avvocato 2015 – parere penale traccia 2 con soluzione
TIZIO, APPROFITTANDO DELLE DIFFICOLTA’ ECONOMICHE IN CUI VERSA CAIO, PRESTA A QUESTI UNA SOMMA DI DENARO PARI AD EURO 20.000 FACENDOSI PROMETTERE IN CORRISPETTIVO INTERESSI USURARI. SUCCESSIVAMENTE, A SEGUITO DELLA MANCATA RESTITUZIONE INTEGRALE DA PARTE DI CAIO DELLA SOMMA PRESTATA E DEGLI INTERESSI PATTUITI, TIZIO INCARICA DELLA RISCOSSIONE DEL CREDITO I SUOI AMICI MEVIO E SEMPRONIO. QUESTI ULTIMI, BEN CONSAPEVOLI DELLA NATURA USURARIA DEL CREDITO, CONTATTANO RIPETUTAMENTE AL TELEFONO CAIO E GLI CHIEDONO IL PAGAMENTO DEL CREDITO, MINACCIANDO DI UCCIDERLO. POICHE’ CAIO RISPONDE DI NON POTER PAGARE PER MANCANZA DI DENARO, MEVIO E SEMPRONIO SI PORTANO PRESSO L’ABITAZIONE DI QUESTI E DOPO AVER NUOVAMENTE RICHIESTO IL PAGAMENTO SENZA PERO’ OTTENERLO, LO COSTRINGONO A SALIRE SU DI UN’AUTOVETTURA A BORDO DELLA QUALE LO CONDUCONO IN APERTA CAMPAGNA. DOPO AVERLO FATTO SCENDERE DALL’AUTO LO COLPISCONO ENTRAMBI RIPETUTAMENTE CON CALCI E PUGNI, I DUE QUINDI SI ALLONTANANO MINACCIANDO CAIO CHE SE NON PAGHERA’ ENTRO UNA SETTIMANA TORNERANNO DA LUI. CAIO VIENE TRASPOSTATO DA UN AUTOMOBILISTA DI PASSAGGIO IN OSPEDALE OVE GLI VENGONO DIAGNOSTICATE LESIONI CONSISTITE NELLA FRATTURA DI UN BRACCIO E DEL SETTO NASALE CON PROGNOSI DI GUARIGIONE DI GIORNI 40. CAIO DECIDE DI RIVOLGERSI ALLA POLIZIA A CUI RIFERISCE NEL DETTAGLIO SIA LA CONDOTTA POSTA IN ESSERE DA MEVIO E SEMPRONIO IN SUO DANNO, SIA IL PRESTITO USURARIO EFFETTUATO DA CAIO.ATTRAVERSO L’INDIVIDUAZIONE FOTOGRAFICA OPERATA DA CAIO, LA POLIZIA IDENTIFICA MEVIO E SEMPRONIO. IL CANDIDATO, ASSUNTE LE VESTI DELL’AVVOCATO DI MEVIO E SEMPRONIO, INDIVIDUI LE FATTISPECIE DI REATO CHE SI CONFIGURANO A CARICO DEI SUOI ASSISTITI E GLI ISTITUTI GIURIDICI CHE TROVANO APPLICAZIONE NEL CASO IN ESAME.La condotta di Mevio e Sempronio si innesta in un contesto illecito in quanto Tizio, approfittando delle difficoltà economiche di Caio, ha prestato una somma di denaro con promessa di un corrispettivo usuraio.
Il delitto di usura si caratterizza come reato a consumazione prolungata o a evento frazionato, in quanto l’offesa al bene giuridico si verifica ed esaurisce in un medesimo contesto temporale, sebbene l’evento lesivo possa essere frazionato nel tempo. Per effetto il reato si perfeziona con l’integrazione degli elementi costitutivi e si consuma al momento dell’ultima dazione di denaro (Cass. pen. 3.10.2013 n. 13085).
Nel caso di specie Mevio e Sempronio sono incaricati da Tizio di riscuotere il credito e, consapevoli della natura usuraria del credito, chiedono ripetutamente a Caio il pagamento, minacciando di ucciderlo.
Sono astrattamente configurabili i reati di usura e di estorsione. La giurisprudenza ha precisato che i delitti di usura e di estorsione concorrono ove la violenza o la minaccia, assenti al momento della stipula del patto usurario, siano in un momento successivo impiegate per ottenere il pagamento dei pattuiti interessi o degli altri vantaggi usurari. Sussiste per contro il solo reato di estorsione ove la violenza o la minaccia siano usate ab initio al fine di ottenere la dazione dei suddetti vantaggi (Cass. pen. 5.2.2009 n.5231). Nella fattispecie difetta la violenza o la minaccia al tempo della stipula del patto usuraio che invece, sopravviene, nel momento in cui intervengono Mevio e Sempronio. La giurisprudenza si è occupata del caso del soggetto che, in un momento successivo alla formazione del patto usuraio, riceve l’incarico di recuperare il credito. A tal proposito i giudici di legittimità hanno enunciato che risponde del delitto di concorso in usura il soggetto che, in un momento successivo alla formazione del patto usuraio, riesce ad ottenerne il pagamento. Laddove, invece, l’incaricato abbia utilizzato, come nel caso di specie, violenza o minaccia nei confronti del debitore, risponde del delitto di estorsione, posto che il momento consumativo del reato di usura rimane in tale ultima ipotesi quello originario della pattuizione (Cass. pen. 13.10.2014 n. 42849).
La scelta della giurisprudenza di circoscrivere la applicazione al solo reato di estorsione, escludendo il concorso con l’usura, è determinata dal fatto che l’estorsione e l’usura sono reati ontologicamente diversi. Nel caso dell’usura la promessa è del tutto spontanea, quindi senza alcuna coercizione. Ove, invece, la dazione o promessa venga ottenuta con violenza o minaccia, viene integrata la sola estorsione.
Nella fattispecie sembra ricorre una ipotesi di concorso fra Mevio e Sempronio nel delitto di tentato estorsione continuata. Come ha precisato la giurisprudenza, il delitto di estorsione si consuma esclusivamente nel momento in cui la persona offesa provvede a fare od omettere quanto richiesto dall’estorsore, non essendo sufficiente a tal fine la semplice promessa di aderire alla promessa estorsiva (Cass. pen. 3.12.2010, n. 44049). La ripetuta condotta minacciosa integra il requisito del medesimo disegno criminoso di cui all’art. 81, II c., c.p.
Il contegno di Mevio e Sempronio non si risolve nella sola estorsione in quanto il bene giuridico leso non è riconducibile al mero patrimonio ma attiene altresì all’incolumità fisica del soggetto offeso.
Nel caso di specie il contegno estorsivo viene realizzato con la minaccia di morte. La successiva condotta di costrizione a salire su un‘autovettura sembra configurare l’ipotesi del sequestro di persona e non è assorbita nell’art. 629 c.p. Secondo un indirizzo più rigoroso, infatti, la giurisprudenza ha ritenuto configurabile il concorso fra il sequestro di persona e le lesioni personali nella condotta del soggetto che aveva fatto salire sulla vettura l’offeso impedendogli poi di allontanarsi al fine di percuoterlo in luogo appartato (Cass, pen. 12.1.2001 n. 11638). È significativo notare come la sentenza da ultimo richiamata sottolinei che la privazione della libertà era iniziata prima del tempo strettamente necessario a cagionare le lesioni (configurabili nel caso di specie in ragione delle fratture riportate per un periodo di guarigione di 40 giorni), ad indicare dunque un intervallo cronologico fra la costrizione nell’autovettura e la violenza sulla persona.
In conclusione, pare configurarsi nel caso di specie, a carico di Mevio e Sempronio, le fattispecie di reato di tentata estorsione continuata, sequestro di persona e lesioni.